Mission
Campania Mater è un nome che custodisce un’origine antica e una tensione profetica.
La Campania, terra fertile celebrata già dai Romani come felix, in questo titolo diventa Mater: madre e matrice di un sapere profondo, quello che lega il cibo alla vita e alla civiltà.
È un omaggio al Genius Loci, ma anche un invito a riconoscere in questa terra – segnata da millenni di biodiversità, cultura agraria, riti e pratiche collettive – la possibilità di una nuova nascita. Una rinascita non nostalgica, ma feconda.
Mater non è un ornamento, ma un’essenza: la madre nutre, accoglie, protegge e trasmette.
In un’epoca dominata da algoritmi e astrazioni digitali, la madre Campania ci richiama a un ritorno al sensibile, a un’esperienza incarnata che rigenera la nostra relazione con il mondo.
Campania Mater è un rito contro la dissipazione del senso.
In un tempo che celebra l’intelligenza artificiale e dimentica quella naturale, si pone come atto poetico e performativo: una sospensione del tempo lineare per ritrovare il ritmo ciclico, rituale e sacro.
Perché il cibo non è solo materia da consumare, ma codice originario della nostra umanità: un linguaggio che intreccia corpo e mondo, bisogno e desiderio, festa e sacrificio.
È la prima tecnologia relazionale che conosciamo, quella che ci lega agli altri, alla terra, al divino.
Campania Mater
Palazzo reale 17 e 18 Settembre
Il modello Campania per il cibo che verrà.
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